PROGETTO UNGHERIA
La FATTORIA DI MEZOTUR rappresenta un modello efficiente di internazionalizzazione di attività tipiche – in questo caso italiane – impiantate in Paesi della Comunità europea (Ungheria).
La sua caratterizzazione fondamentale è quella di avere realizzato in loco una filiera per la produzione della Mozzarella di Bufala secondo la cultura dei “Mastri Casari italiani”, con latte da Bufale mediterranee allevate in Ungheria.
La sua caratterizzazione fondamentale è quella di avere realizzato in loco una filiera per la produzione della Mozzarella di Bufala secondo la cultura dei “Mastri Casari italiani”, con latte da Bufale mediterranee allevate in Ungheria.
UN PO' DI STORIA
Il progetto è nato da una idea di imprenditori italiani esperti di allevamenti bufalini e di produzione di formaggi a pasta filata, congiuntamente all’Amministrazione del Comune di Mezotur.
Nel mese di gennaio 2011 presso la sede della Amministrazione Provinciale di Roma sono stati sottoscritti: i protocolli d’intesa tra i soci interessati al progetto pilota; un accordo di collaborazione per gli aspetti didattici e formativi tra l’Istituto Agrario “G. Garibaldi” di Roma e il corrispondente Istituto Ungherese di Mezotur (oggi sostituito dall’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Industria Alimentare e Collegio “Gàbor Bethlen”).
Nel mese di settembre 2014 è stata posta la prima pietra della stalla, progettata secondo criteri di modernità ed eticità per gli animali, già ampiamente diffusi in Italia (ad esempio presso gli allevamenti bufalini nella valle di Paestum).
Nel mese di febbraio 2016 sono stati trasferiti i primi capi importati direttamente dall’Italia ed il 20 maggio 2016, alla presenza del signor Ministro dell’Agricoltura e di numerose Autorità ungheresi ed italiane, è stata inaugurata la stalla pilota. Nel mese di aprile 2017 è stato inaugurato il Caseificio di Gyoma, messo a disposizione dalle Autorità ministeriali ungheresi e dalla scuola di agraria di Gyomaendrod. Ad oggi la mozzarella prodotta è venduta, in massima parte, in molti rinomati ristoranti italiani ed ungheresi di Budapest ed è localmente disponibile nelle città contigue al caseificio.
Nel mese di settembre 2014 è stata posta la prima pietra della stalla, progettata secondo criteri di modernità ed eticità per gli animali, già ampiamente diffusi in Italia (ad esempio presso gli allevamenti bufalini nella valle di Paestum).
Nel mese di febbraio 2016 sono stati trasferiti i primi capi importati direttamente dall’Italia ed il 20 maggio 2016, alla presenza del signor Ministro dell’Agricoltura e di numerose Autorità ungheresi ed italiane, è stata inaugurata la stalla pilota. Nel mese di aprile 2017 è stato inaugurato il Caseificio di Gyoma, messo a disposizione dalle Autorità ministeriali ungheresi e dalla scuola di agraria di Gyomaendrod. Ad oggi la mozzarella prodotta è venduta, in massima parte, in molti rinomati ristoranti italiani ed ungheresi di Budapest ed è localmente disponibile nelle città contigue al caseificio.
LE FINALITA' DEL PROGETTO
Il progetto è stato, fin dall’inizio, incentrato sulla volontà di costruire una realtà pilota in Ungheria, basata sulla famosa competenza italiana in materia di allevamenti bufalini, in grado di trasmettere ad allevatori locali le giuste conoscenze nel settore, attuando il principio fondamentale del Trattato di Lisbona (Costituzione Europea) basato su una “cultura europea”.
In tale logica l’iniziativa non rappresenta un’attività commerciale di delocalizzazione italiana o di export di prodotti ad elevato valore aggiunto, ma la possibilità di aggredire dall’Ungheria nuovi mercati ad est, rendendo tecnicamente possibile una nuova filiera economica sui formaggi freschi a pasta filata, attualmente non esistente per la natura stessa (durata e qualità) dei prodotti.
In tal senso la sinergia tra i due Paesi è stata da sempre considerata una premessa irrinunciabile. Per quanto possa essere considerato interessante il mercato interno ungherese, certamente non potrebbe essere obiettivo soddisfacente e remunerativo per gli investimenti di una compagine italiana del settore se non in una logica prospettica, in collaborazione con imprenditori agricoli locali, verso ulteriori mercati di più ampia dimensione (Polonia, Russia, Rep. Ceca, Moldavia).
In tale logica l’iniziativa non rappresenta un’attività commerciale di delocalizzazione italiana o di export di prodotti ad elevato valore aggiunto, ma la possibilità di aggredire dall’Ungheria nuovi mercati ad est, rendendo tecnicamente possibile una nuova filiera economica sui formaggi freschi a pasta filata, attualmente non esistente per la natura stessa (durata e qualità) dei prodotti.
In tal senso la sinergia tra i due Paesi è stata da sempre considerata una premessa irrinunciabile. Per quanto possa essere considerato interessante il mercato interno ungherese, certamente non potrebbe essere obiettivo soddisfacente e remunerativo per gli investimenti di una compagine italiana del settore se non in una logica prospettica, in collaborazione con imprenditori agricoli locali, verso ulteriori mercati di più ampia dimensione (Polonia, Russia, Rep. Ceca, Moldavia).
LE PROSPETTIVE DEL PROGETTO
Gli sviluppi del progetto sono attualmente orientati su due diversi obiettivi: il primo verso la riproposizione di quanto realizzato fino ad ora ma con la leadership di allevatori/imprenditori ungheresi secondo quanto proposto dall’iniziativa comunitaria nazionale VP2 -16. 10 e collegate; il secondo per la creazione di un Centro Studi per la ricerca, innovazione e formazione in ambito zootecnico e nel settore dei prodotti agroalimentare al quale sarebbe interessata in forma congiunta con l’Ungheria anche la Pubblica Amministrazione Regionale del Lazio.
Diamo risposta ad esigenze generalmente "non codificate".
Risolviamo problematiche nuove ed estemporanee.
Affrontiamo emergenze di ristrutturazione.
Dal 2003 l’azienda è certificata ISO 9001 in relazione allo scopo di “progettazione ed erogazione di servizi temporanei alle Imprese, per la fornitura di risorse umane qualificate a supporto dell’organizzazione committente”.